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8 MARZO: PARLIAMONE!

Updated: Oct 12, 2020


In Portogallo non si regalano mimose per il giorno della festa della Donna.




D’altronde si sa, il Portogallo è un paese maschilista!! ;-D

Battute a parte, non è per il gesto del fiore (che comunque noi donne apprezziamo sempre, non solo e necessariamente nel giorno istituzionale dell’ 8 marzo!) ma è purtroppo vero che in Portogallo la totale parità dei diritti uomo-donna è un obiettivo NON ancora pienamente raggiunto.

Io amo il Portogallo, ma è mio dovere, in coscienza, denunciare anche le cose negative e non solo esaltare gli aspetti positivi (come faccio solitamente!)

E’ agghiacciante che il 7 marzo apro il giornale e leggo un articolo che denuncia, da gennaio ad oggi, la morte di già ben 10 donne, per violenza domestica.

il 7 marzo qui in Portogallo è stato il “giorno nazionale di lutto” per le vittime di violenza domestica.

Quindi, a chi mi dice che è una sciocchezza festeggiare l’8 marzo, rispondo bruscamente che è importante celebrare l’ 8 marzo, tanto quanto festeggiare il 25 aprile, festa della liberazione, o il 27 gennaio, giorno della Shoah!!!

Per una semplice ragione: RICORDARE LE VITTIME. E CAMBIARE LA STORIA.

E purtroppo le DONNE, nel 90% dei paesi del mondo, sono ancora VITTIME di violenza, di diseguaglianze, di maschilismo di basso livello, di soprusi e offese..

E’ bene quindi parlarne, dedicare almeno un giorno all’anno a questa riflessione e capire, anno dopo anno, se ci sono stati miglioramenti o no nel mondo.

E’ vero che a livello occupazionale il numero di donne coinvolte nelle istituzioni, in politica, nelle imprese, sta aumentando… Ma la strada per parlare di VERA UGUAGLIANZA DEI DIRITTI è ancora lunga..

l’ UNESCO quest’anno ha lanciato un progetto interessante “ GIRLS CAN CODE” per incentivare le donne a farsi spazio nel settore del digital market, dove, solo il 22% sul totale degli impiegati, lavora nel campo della scienza e tecnologie digitali.

Siamo nel 2019 eppure quante donne ancora oggi non possono studiare, non possono scegliere il loro futuro o si sposano e finiscono per essere schiave dei propri mariti “padroni”.

NON stupitevi, perché io che viaggio molto, ne ho viste di situazioni, alcune fin troppo vicine a me.

Io stessa mi sono scontrata qui in Portogallo con una mentalità arretrata e maschilista, che ancora si base sui “ruoli”, in un paese che per cultura e storia non pensavo potesse essere così differente dal mio (Italia), e invece, per alcuni aspetti, lo è.

In Indonesia, una ragazza locale vedendoci organizzare una grigliata, dove i nostri ragazzi del gruppo stavano cucinando, mi si è avvicinata scioccata e all’orecchio mi ha sussurrato “ ila, posso farti una domanda? Ma in Italia, gli uomini cucinano?” …… vi risparmio la mia risposta e il mio incitamento femminista..!!

Non mi ci metto nemmeno ovviamente a parlare dei Paesi Arabi , del Pakistan o dell’ Afganistan o dell’ Africa, lì la situazione è agghiacciante.. Ma restando in Europa, all’interno dell’ Unione Europea, una donna su dieci subisce casi di cyberbullying ( discriminazioni e assedio sui social e online.)

Esiste un movimento mondiale, #wiki4women che è stato creato proprio per combattere lo stereotipo e promuovere la diffusione di biografie di DONNE internazionali che sono state importanti nella storia, nella diffusione della cultura, dell’educazione e della scienza.

Il mondo è pieno di esempi di Donne strepitose, viaggiatrici, esploratrici, scrittrici, pittrici, poetesse, insegnanti, politiche, mediche, avvocatesse, artiste, astronaute…dai tempi dei tempi.

L’ UNESCO dice che si impegna per proteggere e promuovere la parità dei generi...

Intanto a noi, fin da bambini, ci dicevano questa frase: “dietro a un grande uomo, c’è sempre una grande donna”… il problema è proprio racchiuso in questa frase: la donna non avrebbe dovuto “stare dietro” !!!!




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